Scatola con oggetti in attesa di progetto, 1986 ↑
→ Per anni gli oggetti convivono nelle scatole, in giaciture e accostamenti casuali, sino al sopraggiungere di un fatto combinatorio, risolutivo ed inaspettato. Così è avvenuto per il minuscolo calice di ottone, di perduta provenienza, composto con due noci brasiliane sul fondo di una vecchia tinozza da vino.← Michele Provinciali
↑ Tratto da “Il sentimento del tempo – Michele Provinciali”
Grafis Edizioni 1986
→ La “poetica dell’oggetto” coinvolge una partecipazione affettiva più intensa rispetto all’oggetto d’arte, posto, in virtù del suo valore intrinseco-estrinseco, ad un livello superno, protetto nelle bacheche dall’appropriata climatizzazione, fuori della portata di mano. La “poetica dell’oggetto”, ha in sè una forza educativa da abbecedario intelligente, essenziale per la comprensione dell’arte del nostro tempo.
Nell’immagine che conclude questo nostro incontro, i tre pezzi accostati in una comune condizione ipoestetica vi sospingeranno ad una sensazione regressiva infantile di non facile accoglimento. Con mente ospitale, come direbbe Borges, lasciatevi guidare dalla fascinazione di questo ampio arco temporale di oggetto natura, magma, di forme primarie. Dall’azzurro verdino del frammento turchese, raccolto in una miniera a cielo aperto di Bishapour, in Persia, attraverso il magma realizzato in biscotto dipinto di rosso chiaro, estraneo a qualsiasi sistema cromatico, ai tre minuscoli tozzetti di pietra bianca, levigati dal gioco antico dei ragazzini del Salento. Vi troverete, azzerati gli schemi mentali interpretativi, sulla soglia di ciò che io definisco il sentimento estetico, la sua crescita verso il “cuore pensante”.← Michele Provinciali
↑ Tratto da “ I Maestri del Design – Michele Provinciali – Il cuore pensante”,
ISIA di Urbino, Gangemi Editore, 2006