Maurizio Cattelan famoso per opere e interventi provocatori, vive e lavora tra Milano e New York. Con Paola Manfrin e Dominique Gonzalez-Foerster edita la rivista “Permanent food” e, con Massimiliano Gioni e Ali Subtonick la rivista d’arte “Charley”. Collabora saltuariamente con la rivista d’arte contemporanea “Flash Art”. Nel settembre 2010 ha ideato col fotografo Pierpaolo Ferrari un altro progetto editoriale “Toilet Paper”.
Dopo aver studiato all’Accademia di belle arti di Bologna, Cattelan comincia la sua carriera a Forlì, negli anni ottanta, collaborando con alcuni artisti del luogo. Il debutto espositivo è nel 1991, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, dove presenta Stadium 1991, lunghissimo tavolo da calcetto, con undici giocatori senegalesi e altrettanti scelti tra le riserve del Cesena Calcio.
Le sue opere combinano la scultura con la performance, ma spesso includono eventi di tipo “happening”, azioni provocatorie di rottura, pezzi teatrali, testi-commento sui pannelli che accompagnano opere d’arte sue e non, articoli per giornali e riviste, ecc.
È stato definito da Jonathan P. Binstock, curatore d’arte contemporanea, come «uno dei più grandi artisti post-duchampiani e un furbacchione, anche».
Una delle sue opere più famose è la scultura in lattice, cera, tessuto, con scarpe in cuoio e pastorale in argento, che rappresenta Papa Giovanni Paolo II colpito da un meteorite (La Nona Ora, 2001). Inizialmente l’opera era rappresentata in piedi, poi successivamente l’artista, non soddisfatto dell’effetto che faceva sul pubblico (e per altri motivi) decise di tagliargli le gambe facendogli assumere la posizione attuale.
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