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The object is staged
Concealed, painted, freighted with particular psychic resonances, the object was also to be isolated and staged. In these cases, brought into the foreground, the object became a part of the milieu that received it and exhibited it: the museum or the art gallery. Increasingly the work of art is the expression of isolated contemporary projects which have their basis in a personal mythology for which the artist alone has the key to interpretation. Source Centrepompidou / education/ressources
sua produzione spetta a materiali ed oggetti implicati nelle sue “Aktionen”: materiali poveri come feltro, grasso, legno, acciaio, piombo, juta, e oggetti d’uso comune, come torce elettriche, slitte, telefoni, bidoni, motori… Sono solo apparentemente inerti e banali, ma intimamente dotati di una personale energia e di un profondo valore simbolico ed autobiografico, che l’artista ha il compito di far emerger attraverso nuove relazioni o loro modificazioni. L’ambito in cui questi materiali e oggetti trovano la loro collocazione ideale è l’installazione, cioè nella ricreazione di ambienti che fungono da scenario per alcune delle sue Aktionen. Dall’inizio degli anni settanta Beuys ha realizzato, in scala sempre più grande, installazioni le cui dimensioni sono giunte fino a riempire ampie stanze, o “ambienti”, e “The Pack”, in esposizione alla Tate (che ho visto dal vivo e vi assicuro, è stata una delle più grosse emozioni di fronte ad un’opera d’arte), ne è un esempio autorevole: un furgone Volkswagen da cui escono fuori 24 slitte, ciascuna con un rotolo di feltro, del grasso e una torcia elettrica. Un opera che analizza il concetto della sopravvivenza umana di fronte ad un guasto tecnologico: il grasso animale, il feltro e la cera, secondo l’artista tedesco sono di importanza fondamentale nella lotta dell’uomo per sopravvivere.
See also: New Dada / Fluxus