Objective No. 33 – Chessboards
Gli scacchi sono un sostitutivo dell’arte della guerra, in 64 case si consumano battaglie efferate e silenziose. Reuben Fine ne “La psicologia del giocatore di scacchi” ricerca le ragioni profonde di questo antichissimo gioco, indaga il rapporto che hanno con l’inconscio umano e con i suoi lati più oscuri, spiega i motivi per cui su molti giocatori esso eserciti un fascino così travolgente. Gli scacchi incanalano e allo stesso tempo portano all’esasperazione un’aggressività implacabile in cui non esiste il minimo elemento di casualità. L’immagine (chess image), intesa nel senso mentale, è contemporaneamente unità “astratta e concreta”. L’intuizione è via diretta per raggiungere la verità (scacchistica), soluzione che magicamente appare alla mente.
→ Il tavoliere usato nel gioco degli scacchi è chiamato scacchiera e consiste di otto righe e otto colonne di quadrati (caselle) sistemati in modo tale che i colori si alternino. La denominazione corretta dei quadrati è case.
Le otto file verticali di case si chiamano colonne, le otto file orizzontali traverse. Le file di case dello stesso colore, coincidenti agli angoli, si chiamano diagonali.
I colori distintivi sono il bianco e il nero, anche se spesso i colori reali usati sono differenti (a seconda del materiale di costruzione usato per fabbricare la tavola). Per esempio, una scacchiera in legno usa legno chiaro per il bianco e legno scuro per il nero. Alcune scacchiere usano anche il bianco e il rosso (anche usato per la dama). ←
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“La psicologia del giocatore di scacchi”
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